La “mission” della guida turistica per me è fornire al visitatore gli strumenti che gli consentano di poter comprendere, apprezzare, vivere nella sua originalità un territorio, raccontando le sue storie e la sua storia, prestando la voce alle pietre, alle opere d’arte, alla cultura materiale (come la cucina, le attività produttive e commerciali tipiche, il dialetto, l’artigianato), ai dettagli nascosti e facendone esperienza insieme, talvolta anche con le persone che lo vivono.
Vivo in riviera, a S. Margherita Ligure (a qualche km. da Portofino) e amo questo lembo di terra schiacciato tra mare e monti: la superba Genova (un poliedro di ricchezza e complessità), le più o meno rinomate località del Golfo del Tigullio (che oltre alla spiaggia o alla mondanità hanno un’anima autentica tutta da scoprire), l’entroterra dove ritroviamo la poesia in luoghi più lontani dal turismo vacanziero come la Basilica di San Salvatore dei Fieschi o la Val Fontanabuona, dove – scomodando addirittura Dante- “s’adima una fiumana bella”.
Mi appassionano anche altri temi come i rapporti artistici tra Genova e il mondo fiammingo, la Genova medioevale, Dante e i suoi legami con questo territorio, l’emigrazione (essendo io stesso discendente di una famiglia emigrata nelle “Americhe”).
Mi piace ascoltare il visitatore che incontro per intercettare le sue attese, le sue conoscenze, i suoi desideri e far nascere da questo ascolto un’esperienza significativa.
Quando spendi pomeriggi interi per raggiungere un luogo che hai studiato e vedere da vicino un particolare -sostandovi anche solo qualche minuto- o quando dopo il periodo di chiusura del 2020 torni nel centro storico genovese e ti commuovi, capisci che la terra in cui hai la fortuna di vivere è il fuoco della tua passione.